L'ambiente non lo puoi certo dire intimo : appena entri, una sala vastissima, ti si parano davanti tutti ben allineati trenta-quaranta tavoli che si perdono a vista d'occhio, come fossero soldati di un reggimento. Poi il rumore di fondo, il locale è zeppo di gente, ed i decibel abbondano...Il primo impatto è un po' forte, ma poi, obiettivamente, ci si adegua in fretta, presi dall'atmosfera da festosa baracca che ti investe. Così con mia moglie ci accomodiamo in un tavolo neanche tanto defilato, vicini al centro del baccanale, e ordiniamo. La cameriera, molto garbata, ci porta un piatto di tortelloni alle ortiche fresche, che ci dividiamo in due : molto buoni, gusto particolare, è un piatto che una volta lo trovavi più spesso nei menù delle varie osterie ma che ora sembra abbiano messo nel dimenticatoio, peccato. A seguire gnocco fritto, crescentine, affettati, cunza e umido di cinghiale. Molto buono il gnocco, soffice, non troppo unto, buone le crescentine, croccanti e leggere, buono anche l'affettato che comprende prosciutto, salame, ciccoli, coppa. Senza infamia e senza lode l'umido di cinghiale, ne ho sentiti di migliori. Da bere, oltre alla solita minerale, un gradevole barbera dei Colli bolognesi. Buona anche una zuppa inglese casereccia che mi faccio portare come dessert. Si finisce con due caffè ed un nocino. A parte il contesto, decisamente confusionario, la cucina offerta mi pare buona, e buono è anche il rapporto qualità prezzo. Mi è sembrato di vedere una veranda estiva per mangiare all'aperto : sarà l'occasione, d'estate, per tornarci, con la segreta speranza che all'aperto ci sia meno baccano.
Consigliato!