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La lavagna - Gustappunti

Viola - racconto semi breve ;)

Reginalulu
Scritto il 30/10/2009
da Reginalulu
Viola è seduta sul bracciolo del divano, come ogni sera, appesa alle parole di un conduttore TV da strapazzo, che reclamizza chissà che….
Alle spalle del conduttore due belle ragazze in costume sullo sfondo di cartone di un'isola tropicale che Viola sogna di raggiungere ormai da anni.
In sottofondo rumore di piatti, di acqua che scorre insieme alla vita della casa.

Viola resta con lo sguardo fisso al televisore e alla faccia del conduttore, ma la sua mente è lontana anni luce, catapultata nell'iperspazio dei sentimenti.
La mente di Viola è più vicina al suo cuore che ai suoi occhi.
Viola non siede mai sul divano : quello era il posto di suo padre, che non c'è più.

Sul divano è rimasta l'impronta terrena di lui e non può essere violata. Per questo motivo Viola e sua madre non siedono mai vicine…tra loro c'è ancora la sonora risata del padre e marito, che polemizza
amorevolmente sulla scelta del canale.

La Signora Maria lava i piatti, toglie meticolosamente lo sporco e lo lascia scivolare nel lavandino, guardando il gorgo che si forma e poi va giù….pensa ai suoi anni migliori, passati col marito a ridere su quello stesso divano, con Viola bambina che protendeva le sue mani e il suo cuore verso di loro.
Viola che adesso non parla, che è confinata chissà su qual pianeta, che lei crede infelice e che non può aiutare.
Ogni sera vede la sua bambina farsi più grande, il viso tondo che si trasforma in quello pensoso e schivo di una donna che le somiglia. E, pensa che anche i pensieri di Viola somigliano ai suoi.

Ma Viola non pensa alla morte del padre, alle bollette da pagare, alle montagne di vestiti da stirare. Viola non pensa nemmeno al compito in classe del giorno dopo. Viola non è infelice. Sorprendente all'età di 17 anni !

I pensieri di Viola sono tutti per Francesco, che come lei siede sul bracciolo del divano in un'altra casa, in un'altra vita, appeso alle parole dello stesso stupido conduttore. Anche la sua mente è lontana.
Lontana da tutti, ma nello stesso iperspazio in cui si trova quella di Viola.
Quel pomeriggio le loro bocche e i loro cuori si sono toccati e ora le loro menti non possono più stare lontane.

Viola si alza e spegne la TV, per la prima volta le parole del conduttore l'hanno stancata.

Decide che è tempo di sedersi al posto del padre, per assorbirne l'abbraccio che da tanto tempo le mancava. La Signora Maria la guarda distante, la vede inevitabilmente adulta e questo le buca il cuore.

Asciuga le lacrime insieme ai piatti e pensa che la vita non si ferma, anche se lei ci ha provato, in tutti i modi. Anche per lei deve riprendere a scorrere il tempo, che si era fermato insieme all'orologio a molla, regalo per il suo matrimonio.

Francesco e Viola hanno riscaldato le loro vite e con le loro vite quelle a loro vicine.
Ora siedono vicini sul loro divano; un bimbo con la faccia tonda che presto crescerà tende loro le mani….
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[GROG]
30/10/2009
Profonda.
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[Frittella]
31/10/2009
Splendida.
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[candy]
31/10/2009
Un bellissimo racconto, Lu,
che rende bene il senso della perdita, ma la forza dell' uomo di andare avanti e la speranza che continua, portata dall'amore e da una nuova vita.
Cambiando i nomi, credo che molte persone Vi si possano immedesimare .
Bravissima , Luemoticon
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[ema]
31/10/2009
Non ho parole...grazie mille!!!
Bellissima...