Era da tempo che desideravo provare la cucina messicana del Veracruz ma finora ero sempre stata frenata dal maritino che è molto recalcitrante al piccante. Finalmente, complice l’invito di una cara amica che al Veracruz è praticamente di casa (nel senso che ci va spesso), convinco Mauro e organizziamo.
Siamo in 10, 8 adulti e due bambini (uno dei due a dire il vero è adolescente ormai, o quasi, e si arrabbierebbe a sentirsi chiamare bambino ).
Abbiamo prenotato, essendo in tanti e trattandosi di sabato sera, infatti c’è il pienone. Parcheggiamo poco distante, in quanto il locale è sulla strada quindi è facilmente riconoscibile ma ha poco parcheggio; l’esterno è molto anonimo, l’interno invece è carino. Non eccessivamente grande né troppo colorato e chiassoso come ci si aspetterebbe da un ristorante messicano, ha comunque un suo fascino. Noto i finti muri in pietra, i cappelli messicani e le bottiglione di birra al soffitto. L’atmosfera è simpatica e tranquilla.
I tavoli sono abbastanza distanti tra loro e sono apparecchiati con sobria cura. C’è anche la veranda, riscaldata e quindi utilizzabile tutto l’anno, credo, ma noi veniamo fatti accomodare all’interno e ne sono contenta, le temperature si sono notevolmente abbassate negli ultimi giorni.
Per noi c’è una lunga tavolata rettangolare. Subito ci vengono portati, come graditissima entree offerta, piattini di nachos da intingere in una piccante salsina, buoni! Da bere, svariate bottiglie d’acqua, che con il piccante è d’obbligo, e tre caraffe di sangria. La assaggio e… la riassaggio, mi piace moltissimo! E’ fresca, dolce ma non troppo, con tanti pezzettoni di frutta, è buonissima. La mia amica mi dice che la fanno loro ogni sera, molto bene. Solo un nostro amico non beve la sangria e ordina prima un margarita, che mi sembra gli sia piaciuto, poi una o due birre. Sempre la mia amica esperta mi dice che qui hanno una lunga lista di birre messicane, a suo dire buone. Io preferisco la sangria. I bambini ovviamente vanno ad acqua e coca cola.
Ci portano i menù e qui chiedo aiuto per scegliere le pietanze giuste. La mia amica, che ha provato quasi tutto, mi dice che a parer suo è tutto buono. L’elenco è lungo e invitante, vorrei assaggiare un po’ di tutto ma non si può. I piatti più piccanti sono segnati con due peperoncini! Alla fine scelgo un antipasto, polpo condito con spezie e salsine messicane, e un secondo, fajitas di carne di manzo, pollo e maiale, giusto per non farsi mancare nulla! Anche quasi tutti gli altri ordinano un antipasto e un secondo a testa e in tre prendono anche (o invece dell’antipasto) il chili con carne.
Dopo la giusta attesa, arrivano i piatti, che si presentano molto bene e sono a mio avviso tendente all’abbondante. Il mio polpo è tagliato in grossi ma tenerissimi pezzi ed è ben condito. Il cameriere mi esorta a non mangiarlo con la forchetta ma a metterlo nella tortilla e a gustarlo così. Davanti a ciascun commensale infatti, chiuse in un simpatico contenitore coperto in modo che non si raffreddino, sono poste tante tortillas impilate e buonissime. Seguo il consiglio, il risultato è delizioso.
Assaggio il piatto della mia amica, salmone marinato con spezie: è favoloso, la prossima volta lo prendo. E’ fresco e quindi non lo fanno sempre ma solo quando trovano il salmone fresco e adatto. Assaggio anche un po’ di chili con carne: piccante ma non troppo, sapore ricco e gustoso, mi piace.
Arrivano poi i secondi. Le fajitas, che abbiamo ordinato per 5 (ma vedendo quanto è rimasto sarebbe stato meglio per 4) sono adagiate al centro della tavola su griglie roventi. Si presentano come tante listarelle e bocconcini di carne ben condita e saporita, da mangiare da sola o, meglio, nelle tortillas. Chi ha preso le fajitas riceve inoltre un piatto con salsine varie in modo da condire tortilla e carne: ricordo la salsa di guacamole, delicata, la panna acida, gradevole, il formaggio fuso. Assaggio un pochino anche dal piatto di Mauro che ha ordinato enchilladas: un’ enorme tortilla ripiena di carne, salsa e qualcos’altro. Due amici prendono invece un piatto con carne avvolta nella pancetta, non ricordo il nome ma a loro è piaciuto molto, e devo dire che tutti siamo rimasti soddisfatti della scelta. Se è rimasta della carne (perfino Mauro non è riuscito a terminare il suo piatto, a malincuore!) è solo perché eravamo a livello.
Nonostante ciò, dopo la giusta attesa tra una chiacchiera e l’altra, arriva la voglia di dolce. Lo sapete, io al dolce non rinuncio, e come me i miei amici, così ordiniamo tutti il dessert. Dalla lista del cameriere, scegliamo: io e altre tre persone cestino di pasta dolce con mousse al cioccolato; due persone lo stesso cestino ma con mousse alla tequila (!); in due optano per il più dietetico ananas con pallina di gelato alla vaniglia e liquore al caffè; i due bambini scelgono il gelato senza ananas e senza liquore.
Anche i dolci sono ben presentati e di certo non scarsi come quantità. Molto buona e delicata la mia mousse; assaggio anche l’altra mousse, leggermente alcolica e fresca, e l’ananas con gelato: li giudico tutti buonissimi.
Si è fatto tardi quindi non prendiamo né caffè né amari e chiediamo il conto: 302 euro in totale, direi buono vista la qualità e quantità di ciò che abbiamo mangiato e bevuto.
Il personale, tutto formato da giovani, si è rivelato estremamente gentile, alla mano e simpaticissimo. Nonostante il pienone, sono stati anche abbastanza veloci.
Una bella serata, sono rimasta soddisfatta e sicuramente tornerò per assaggiare gli altri piatti. Intanto ringrazio i camerieri/gestori per l’ottima cena, i miei amici per la splendida compagnia e auguro a tutta GM buona Pasqua!!!!
Consigliatissimo!!
[d.d.]
18/04/2011