Dopo una mattinata di “ponte”, trovandoci non lontano da Viadana, optiamo per questa rinomata osteria nell'area golenale del grande fiume. Dopo una telefonata di rito per assicurarci il tavolo (e facciamo bene perchè il locale è quasi al completo) raggiungiamo il ponte che unisce Emilia Romagna e Lombardia e ci inoltriamo nella stradina che conduce al locale. Parcheggiamo quasi sotto al ponte, in una zona un po' desolata, ma basta girare un attimo lo sguardo e si è in mezzo ai pioppeti (oggi peraltro pieni di piumini, sconsigliato agli allergici!). Lo stabile è un prefabbricato, con una verandina e tre gradini per entrare e la porta a vetri tappezzata di adesivi di guide enogastronomiche. Da fuori lo si percepisce meno bello di quanto sia all'interno, in realtà l'atmosfera è molto calda e accogliente, sarà perché è pieno di tavoli in legno, sedie impagliate, credenzine, fotografie di cavalli, bottiglie, vuote e piene. Veniamo fatti accomodare al tavolo e chiediamo un seggiolone perchè il nostro seggiolino da viaggio non si attacca al tavolo che ha il bordo troppo alto per fare passare i bracci inferiori del seggiolino. Purtroppo il seggiolone in legno che ci portano non ha la cinturina e Riccardino tutto il tempo del pranzo ha cercato di salire sul tavolo, una volta per raggiungere il cestino del pane, una volta l'acqua e poi semplicemente per gioco. Il pranzo quindi non è stato molto rilassato, anche perché stupidamente non abbiamo chiesto di portare prima i passatelli dei bambini e poi i nostri piatti, e si sa...il brodo caldo e i bambini non vanno d'accordo! Ad ogni modo i passatelli, opportunamente scolati, travasati in un altro piatto per raffreddarli prima e fatti a pezzi piccolini sono piaciuti. Confermo che erano buoni, non disfatti in cottura, così come buono era anche il brodo. Mio marito ha optato per uno stinco di maialino da latte al forno con patate, a suo dire ottimo, tenerissimo, con la sua cotenna, buone le patate. Io ho preferito un piatto di tortelli di zucca e mi sa che è stata la scelta più infelice: chiusi a tortellino e non rettangolari avevano pasta abbastanza spessa ma il ripieno era infelice, la zucca sapeva proprio di poco e non erano nemmeno dolci come solitamente si mangiano nel mantovano. Estremamente conditi di burro e parmigiano: se tornassi indietro non li riprenderei, mi farei tentare dai tortelli verdi o dal risotto agli asparagi o dalla trippa o forse dalle tagliatelle integrali con ragù di vitella, ma perchè no, magari potrei provare l'ossobuco col riso giallo alla milanese, anche se il piatto di formaggi con mostarde mi strizzava l'occhio dalla lavagna sulla quale era scritto il menù.
Una bottiglia d'acqua naturale, un caffè, una schiuma di latte bianco per il bambino (offerta) e un bicchiere di vino al calice per me da accompagnare ai tortelli: ho fatto scegliere il vino all'oste che mi ha mostrato, e al mio assenso versato, un Barbera d'Alba del 2009 che ho faticato a finire perchè per me un po' troppo forte, mi ha dato alla testa subito e provocato una forte sonnolenza in seguito.
Il coperto (tovaglietta all'americana e tovagliolo di carta) e il pane (ottimi panini e pezzettini di stria secca) non si pagano, in tutto abbiamo speso 44 euro (8+8 euro i passatelli, 9 i tortelli, 13 lo stinco compreso del contorno, 6 euro i beveraggi e caffè). Il bagno è ampio e molto pulito, ed è la prima volta che ho visto funzionare la nuvola di disinfettante che pulisce la tavoletta del wc dopo l'uso. Il personale è stato gentile anche se “poco presente”, sia fisicamente che di parole (intendo per chiedere se andava tutto bene, mancava qualcosa...). L'impressione che ho tratto è che ci sia una condivisibile ricerca della qualità della materia prima utilizzata, non tralasciando i prodotti presidio dello Slow Food, e un uso degli stessi in cucina che rispetta le ricette tradizionali. Proprio come piace a me.
Consigliatissimo!!
[joy]
02/05/2012